Seminario tenutosi in data
12.06.2021

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L’uomo, nel nomade inseguimento alla ricerca di se stesso, viene costantemente dirottato in altri spazi, a sfidare i labirinti, quelli dentro di sé e altrove, alla continua ricerca di soluzioni razionali mosse da un ordine mentale capace di contenere il disordine.

Tenta così ogni individuo di superare gli ostacoli, come percorso di crescita nei labirinti quotidiani, il cui messaggio iniziatico è presente in ogni istante dell’umano vivere. Questo rinvio all’infinito, nel tempo e nello spazio, nella metafora ripetuta e nella circolarità dei rimandi, non appare solamente uno schema espressivo, ma una concezione esistenziale, che parte dall’inafferrabilità del senso della Vita, da cui deriva l’impossibilità di avere un parametro sicuro e sempre applicabile per intervenire sull’esistenza.

Il labirinto, figura-principe della nostra contemporaneità, si presenta come magma informe e privo di significato, per affrontare il quale bisogna immergervisi ed essere all’altezza delle sue problematicità e profondità, senza restare prigionieri del suo fascino, per sforzarsi di conoscerlo e uscirne senza arrendersi ad esso.