Seminario tenutosi in data
11.09.2021

in modalità streaming

 

Hereditas, legame imprescindibile tra passato e futuro, vive nel concreto e nell’inconscio come bene culturale dell’anima, configurandosi come Storia di civiltà e arte. Metafora di millenarie questioni morali ruotanti attorno ai cardini del valore proprio dell’eredità, essa va intesa come dono, ma anche come iter d’evoluzione e traguardo, di analisi e sintesi di lacune e deficit.

Chiave i personaggi di Prometeo e Telemaco: ribelle il primo, contro le divinità, particella del globale; il secondo ricercatore delle proprie radici nell’ampio spazio del mare, quel mare dai mille occhi”, acqua possibilista che abbraccia in sé ignoto e noto, passaggio e cambiamento, e ristruttura l’ego nell’incontro con l’altro.

Il tempo degli dei (Aion) è ancora attuale per i figli provvisori del proprio tempo, esseri prometeici pronti a farsi demiurghi, nel tentativo di (ri)costruire la verità, non più alètheia ma episteme, e di (ri)fondare le logiche della ricchezza basata sul ben-essere.

Questi i propositi per cui utilizzare e sviluppare gli algoritmi in modo umanistico e rinascimentale, pur restando cauti nella creazione di processi di carattere deliberativo per mantenere uno sguardo altro, evitare la decostruzione del pensiero identitario ed estendere il mondo digitale alla logica e alla filosofia.